Integrazione tra impianti e sistemi informativi
La quarta rivoluzione industriale ha portato scompiglio nell’ industria manifatturiera grazie a tecnologie che, nonostante siano sempre esistite, oggi apportano un valore notevole collaborando tra di loro.
Quello che accadeva in passato è che il mondo dell’OT e il mondo dell’IT non erano tra loro comunicanti, venivano considerate due entità separate. Pertanto, la raccolta dei dati negli impianti che hanno luogo nella produzione, rimanevano nel livello più basso della filiera, non arrivando mai a coloro che possedevano potere decisionale nell’azienda.
Nel contesto di temi tecnologici di attualità come Digital Transformation, Internet of Things e Industria 4.0 esistono tantissimi settori industriali che possono giovare dell’integrazione fra IT e OT.
Andiamo con ordine e cominciamo da qualche definizione.
IT, acronimo di Information Technology, è costituito da quell’insieme di tecnologie per l’elaborazione delle informazioni, che includono il software, l’hardware, le tecnologie di comunicazione e i loro servizi correlati.
OT è un termine relativamente nuovo, e, come definisce Gartner, è l’insieme dell’hardware e del software che rileva o provoca delle modifiche attraverso il monitoraggio e/o il controllo diretto di dispositivi fisici, processi ed eventi nell’azienda.
I settori interessati da questa integrazione sono vari: dal manufatturiero, a quello delle utility passando per energia e smart grid.
I benefìci sono stati evangelizzati negli anni da grossi provider del settore come Atos, Cisco, GE, PTC, Bosch, Siemens, Schneider, RockwellAutomation. Discuteremo più avanti di come questa convergenza tra IT e OT possa essere d’importanza critica per le aziende.
L’esistenza in molte industrie di due unità organizzative separate, quella legata all’information system, e quella operativa rende la sfida d’integrazione tra IT e OT una battaglia che si gioca su due differenti campi: quello organizzativo e quello tecnologico.
Integrazione Organizzativa
Dal punto di vista organizzativo, come detto, esistono spesso due dipartimenti separati che spesso comunicano poco (e male) tra di loro.
A capo dell’IT c’è generalmente una figura, identificata come CIO, nell’OT un’altra (potrebbe essere il COO, Chief Operating Officer), che procedono strategicamente in direzioni separate.
Il primo obiettivo è di allineare le loro strategie verso un obiettivo unico.
Avendo due strutture separate ci saranno anche gruppi e processi totalmente disallineati: un cambio di tipo organizzativo diventa necessario per sviluppare delle parti comuni alle due organizzazioni e per l’esecuzione di progetti che interoperino.
Quando due dipartimenti si uniscono, segue un processo di armonizzazione per cui si eliminano le funzioni duplicate e si uniforma la struttura di management.
Integrazione Tecnica
Oltre alle difficoltà riorganizzative bisogna fare convergere due strutture software abituate a linguaggi di comunicazione diversi.
Il mondo IT è sempre stato legato a tecnologie open source o proprietarie. Il punto nodale da risolvere è soprattutto quello legato a tecnologie di rete che forniscano interoperabilità e ka comunicazione tra i vari componenti.
A livello di rete la tecnologia Ethernet alla base e i protocolli di trasmissione TCP/IP sono un modello oramai consolidato da anni nell’ambito IT.
Viceversa la parte OT utilizza protocolli che meglio si legano ai processi industriali come DeviceNet, Controlnet, CAN e Profibus. Ogni vendor generalmente utilizza un proprio approccio di comunicazione.
L’interoperabilità tra i protocolli e la convergenza tra mondo IP e quello dei protocolli fieldbus è un altro punto fondamentale, che nell’armonizzazione non può essere trascurato.
L’attenzione al problema dell’integrazione tecnica è stata massima negli ultimi anni: per questa ragione esistono già soluzioni complete e integrate che semplificano fortemente l’obiettivo della convergenza.
Il problema della sicurezza
Le strutture separate di OT e IT presentano dei rischi di sicurezza, che è ovviamente possibile mitigare.
Nel processo di armonizzazione, la presenza di soluzioni di sicurezzaadeguate alla protezione di dispositivi diventa parte integrante dell’architettura industriale.
Queste sfide sono aggravate dalla mancanza di competenze di sicurezza all’interno delle organizzazioni.
Un attacco informatico che colpisca con successo un sistema di controllo di supervisione e acquisizione dati (SCADA), o anche dispositivi connessi come valvole, manometri o interruttori, può portare a conseguenze gravi per infrastrutture, l’ambiente, e anche per la vita umana.
Altri pericoli riguardano l’incapacità di identificare, misurare e tracciare correttamente i rischi, sulle interruzioni dei servizi IT.
I vantaggi dell’integrazione tra IT e OT
Superato lo scoglio iniziale legato ai costi d’ingresso e alle riorganizzazioni, le industrie avranno dall’integrazione tra IT e OT dei grandissimi benefici.
Ne illustriamo alcuni.
Ottimizzazione dei costi a regime
L’integrazione dell’OT nel portafoglio di servizi IT consentirà di sfruttare le risorse, i processi e gli strumenti esistenti per fornire il supporto necessario per OT senza per questo incorrere in costi duplicati. Ad esempio, potrebbe rivelarsi necessario il mantenimento di un solo sistema di Service Management, utilizzando l’infrastruttura del service desk e del centro operativo esistente, sfruttando così gli attuali processi di gestione dei problemi.
Analitiche integrate e data management
IT e OT producono dati unici e preziosi sull’organizzazione, le operazioni, i processi aziendali e il comportamento delle persone e delle attività fisiche. L’integrazione dei dati da IT e OT in un singolo modello di dati normalizzato consente lo sviluppo di analisi integrate che possono essere utilizzate per aumentare l’efficienza operativa e il vantaggio competitivo. Uno strumento potente nelle mani dei responsabili delle decisioni.
Maggiore sicurezza
Sicurezza IT, privacy e gestione del rischio sono problemi critici per la maggior parte dei CIO e dei dirigenti aziendali. Poiché nel corso degli anni sempre più elementi OT saranno integrati nei vari ambienti industriali, queste nuove implementazioni tecnologiche diventeranno un obiettivo allettante per hacker e soggetti malintenzionati. La maggior parte delle organizzazioni IT ha sviluppato processi e funzionalità sofisticate per monitorare e controllare le vulnerabilità e gli incidenti di sicurezza. L’integrazione di IT e OT consentirà dunque di estendere le attuali funzionalità di gestione della sicurezza anche agli ambienti OT, fornendo una gestione dei rischi e una risposta più efficace agli incidenti di sicurezza.
Integrare dunque l’OT nel più ampio ambiente IT può sembrare una sfida difficile, ma i potenziali benefici sono talmente rilevanti che trascurare questo tema non sembra più, oggi, una buona strategia industriale.
Vuoi avere qualche informazione in più sull’integrazione tra i sistemi ERP e i sistemi di controllo dedicata alla tua realtà? Contattaci, i nostri tecnici saranno disponibili per un approfondimento telefonico o anche per una visita presso i vostri stabilimenti.